Craco: panorami mozzafiato e calanchi lucani.
Vorrei parlarvi adesso di un piccolo paesino della Basilicata in provincia di Matera.
Ero venuta a conoscenza della sua esistenza durante la scorsa gita fatta a Matera, dove tra un depliant e un altro fui attratta da immagini e fotografie riguardanti questo spettacolare borgo e del suo paesaggio circostante che fa immaginare di essere sulla Luna.
Venerdì scorso, approfittando delle festività pasquali, zaini in spalla e un paio d’ore d’auto giungiamo in questo paesino dal nome strano.
Raggiungerlo non è difficilissimo, basta arrivare a Matera, da lì prendere la Basentana direzione Metaponto fino all’uscita per Craco.
Dopo una stradina in salita piuttosto stretta e sconnessa, a tratti senza guardrail, vi porterà in un luogo che sembra fuori dal mondo: già come appare all’improvviso sbucando da una curva lascia a bocca aperta!!
Ma qual è la particolarità di questo borgo?Innanzi tutto la sua posizione spettacolare, domina tutta la zona sottostante, il paesaggio caratterizzato dai calanchi, e, cosa non da poco, è completamente disabitato e distrutto.
Craco è un borgo fantasma.Il paese fu abbandonato, gli abitanti sono emigrati in cerca di lavoro, oppure sono stati evacuati e trasferiti nel paesino sottostante che adesso si chiama Craco Peschiera.
E’ quasi completamente distrutto, ma non per colpa di un terremoto: la modernità purtroppo lo ha ucciso.
Il borgo sorge su una collina costituita da argille variegate ed è sempre stato interessato da frane e smottamenti.
Uno smottamento naturale della montagna, ma la modernità, come ho detto poco fa, ci ha messo decisamente del suo.
Il nucleo più vecchio, che è quello che esiste ancora anche se completamente inagibile, esiste ancora, ma l’espansione ha fatto sì che si abbattessero i vecchi muri di cinta per costruire nuove case, che ad oggi non esistono più: la frana le ha completamente distrutte.
Non solo: il piccolo borgo, così come Matera, era privo di servizi idrici e fognari. L’acqua veniva raccolta in cisterne.
Ebbene,
la realizzazione della rete idrica e fognaria a partire dal 1963 ha dato il colpo di grazia al paesello: le continue perdite e infiltrazioni sia dalla rete dell’acquedotto, sia dalle cisterne stesse che non erano più utilizzate, hanno letteralmente “sciolto” la collina argillosa, provocando frane, smottamenti e la distruzione delle case
Nulla è riuscito a fermare il movimento verso il basso della collina, che continua tuttora: le apparecchiature che monitorano il terreno dimostrano che c’è ancora attività.
Il paese svuotato fra gli anni ’60-’80 e distrutto è rimasto anche vittima di sciacalli e ladri che hanno fatto razzia delle ultime cose rimaste nelle case e soprattutto nella Chiesa dedicata a San Nicola Vescovo, portandosi via persino i marmi dell’altare.
Nella foto in basso, infatti, l'interno della Chiesa, l'altare non esiste più. Sembra quasi un gfenomeno di pareidolia: la parete della chiesa sembra un volto che piange inorridito da tanta barbarie.
Attualmente Craco è inserita nella lista del World Monuments Funds che con il progetto “Craco Ricerche” ha permesso che il paese non andasse completamente perduto.
Oggi è possibile visitarlo, come ho fatto io, ma solo accompagnati da una guida del posto che ti fornisce pure gli elmetti gialli di protezione – c’è un ufficio apposito - e solo per un tratto che è stato messo in sicurezza, che va dal corso principale fino alla vecchia torre normanna.
Il prcorso parte dal corso principale del paese, questo in basso.
la torre normanna
Il panorama che si vede dal paese è
STREPITOSO!
Da un lato le dolci colline del materano, che una volta erano coltivate a grano, per cui il paese prese l’appellativo di “Monte d’oro”. Tra l’altro il nome “Craco” avrebbe origine da “Grachium”, che vuol dire campo arato;
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dall’altro un paesaggio completamente diverso: i calanchi lucani!I calanchi sono particolari forme di erosione: l’argilla prima arsa dal sole e poi modellata dall’acqua piovana crea questi piccoli rilievi, che a volte sbucano all’improvviso, creando pinnacoli, dando al paesaggio un aspetto lunare.
Questa è una foto molto particolare.
Da quella finestra è possibile vedere un panorama che non si può aggettivate in alcun modo se non con quello che ha scritto un anonimo “vandalo”
: FANTASTICO!Infatti una targa accanto alla finestra dice:
” Qui un anonimo visitatore dopo essersi affacciato ha scritto:"FANTASTICO!". Affacciatevi anche voi, ma scrivetelo solo nei vostri pensieri...."
i pinnacoli dei calanchi
Sono sicura che le fotografie da me postate non rendono la bellezza del paesaggio e del borgo.
In molti mi hanno chiesto se mi avesse fatto impressione o se fosse stato inquietante.
In realtà è lo stupore il sentimento che si prova. Non c’è angoscia come inizialmente si può pensare, perché il paese non è stato distrutto da un terremoto, non ci sono state vittime, ma è stato gradualmente abbandonato.
Viene, anzi, un po’ di sconforto nel valutare che un borgo così BELLO (e se è bello così chissà come era prima!) si sia permesso che si riducesse così!
Niente ha potuto fermare il movimento in basso della collina, anzi la modernità le ha dato un colpo al cuore.
Temo, però, che gli accorgimenti adottati all’epoca siano stati insufficienti e, direi, poco intelligenti: forse piantare in basso degli alberi invece di un inutile muro di cemento (che ha subito la stessa fine di tutto il resto) avrebbe rallentato la frana.
[CENTER]Un paio di foto più "inquietanti"
un giocattolo abbandonato
L'interno di una casa: la gente è andata via lasciando tutto e i ladri hanno spazzato quel che era rimasto.
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Posto adesso un video che
vi consiglio di vedere perchè è spettacolare!! Una ripresa dall'alto di tutto il borgo!!
BELLISSIMO!!!
VideoVista la sua particolare bellezza molti film sono stati girati a Craco, per intero o solo qualche scena.
Per esempio “Cristo si è fermato ad Eboli”, “La lupa”, la scena dell’impiccagione di Giuda ne “La passione di Cristo” di Mel Gibson, persino Agente 007 - Quantum of Solace” e numerosi altri.
Questa è la scena dell'impiccagione di Giuda de "La passione di Cristo" di Mel Gibson.
Ricordo che la scena è un po' violentaVideoUna scena del "Cristo si è fermato ad Eboli"
Video